Visita Pompone a Cocco Carnelutti
Siamo in 8, a Brugnera sud il gruppo si riunisce e partiamo verso nord. Fabio ha già studiato l’itinerario, tappa turismo al Lago di Cornino, una goccia d’acqua di color smeraldo. Lo scenario è da Far West, ci sono i grifoni, poi ci accorgiamo che ce ne sono a decine appollaiati sulle piante, di fronte a una parete di roccia, e c’è un motivo: sembra che verso le 11:00 nel carnaio lì vicino, arrivi il pasto per loro e intanto altri volteggiano maestosi sopra di noi.
Ci avviciniamo a Tolmezzo, ma la mèta è Illegio, sulla strada a destra verso la montagna un immenso ghiaione e poco più in là il poligono di tiro dell’Esercito. Il paese è un grazioso borgo di montagna, curiosando e a piedi scopriamo che c’è una surgiva nel paese che alimentava i mulini di una volta. Ci sono ancora 350 abitanti, dei bei restauri e una generale cura ad abbellire con fiori e murales. Siamo rimasti ben impressionati, è stata una bella sorpresa, ma veniamo al dunque: il posto è stato scelto anche per la gastronomia che dovevamo provare a pranzo al risto “Le Buteghe de Pierute”. Da un restauro di grande qualità è risorto questo locale a 3 piani, stupendo e arredato con stile e con certosina cura nei minimi particolari. Ci siamo mangiati un buon piatto di tagliatelle con i porcini freschi, ma torneremo per gustare le specialità promesse dal menù.
Gas, arriva il momento clou della giornata, Val d’Arzino e poi Pozzis, strada stretta e tortuosa per il borgo quasi disabitato. Primi segni di vita, una freccia indica piccolo museo della moto... parcheggiamo di fronte alla casa di Cocco, wow ragazzi, erano anni che dovevamo fare questo incontro. Cocco è seduto, con la sua cicca in bocca, una tuta da meccanico un po’ strappata e un po’ unta, segno che è sempre al lavoro con moto e motori. Di fronte a noi la Harley Davidson che lo aveva portato a Samarcanda l’anno scorso, era normale che la accendesse: in ciabatte, versa un po’ di benzina, verifica se le puntine hanno corrente (non sempre il contatto è continuativo...), qualche pedalata e il bolide si accende, incredibile! Che moto, solo l’essenziale, assetto duro come una putrella e freni da mani sui capelli.
L’uomo è vispo, si capisce che lui adora le moto inglesi degli anni trenta o poco più, ma soprattutto quelle da speedway, short track e i sidecar cross. Ogni stanza della sua casa è un cubo a se stante, con moto, motori, ricambi, accessori e la sua attrezzatura da lavoro. Impossibile descrivere il posto, devi esserci di persona, lui racconta di se stesso e di tanti altri del mestiere coinvolti nelle sue riparazioni o restauri. Fra poco uscirà il film che un regista al seguito del viaggio di Samarcanda sta quasi ultimando. Il tempo vola, grazie Cocco di questi momenti di storia motociclistica a noi sconosciuti, sarebbe bello che la prossima volta ci raccontassi un giorno della tua vita da eremita meccanico, ormai la leggenda di Pozzis sei tu!
Ripartiamo con il sorriso, il capogita ci ricorda la possibilità di vedere un castello a Pielungo, uno dei prossimi paesi, deviazione in mezzo ai boschi e alla fine appare Castello Ceconi, quasi sconosciuto, da vedere sul serio. Serve una tappa ristoro, guidata fino a Cordignano, sembra che ci sia una famosa gelateria da provare, l’assaggio è ultra buono. Alla fine il contachilometri ne segna 400.
Pompone Team