Negli anni settanta i bicilindrici italiani sono alla ribalta del mondo motociclistico. Il “Gruppo Laverdisti Possagno” con Arcangelo Cusin e Eros Socal, capostipiti delle prime avventure a livello internazionale come il “raduno del Nurburgring” e i Rallye FIM, gettano le fondamenta di un movimento che non si sarebbe mai più fermato.
Il locale del momento è la “Pasticceria Aurora” a Possagno dove, tra le chiacchiere da “Cafè Racer”, si possono ammirare le più belle moto del momento e da dove alcuni giovani partono timidamente per le strade d’Europa con il desiderio di ampliare gli orizzonti, conoscere nuova gente e ricambiare le visite dei motopesantisti stranieri.

È in questo periodo ruggente che all’interno del Motoclub Ardosa, dedito soprattutto al fuoristrada, cresce l’esigenza di allargare le fila al mototurismo. Cinque “pionieri”, Maurizio, Marco, Francesco, Renato ed Elio iniziano a perdere le nottate per organizzare un appoggio ai motociclisti che passano in zona e sotto le insegne del nuovo gruppo “Mototurismo del Grappa”, adottano come simbolo una moto da turismo carica di bagagli, con pilota, sovrastati dal sacello del Monte Grappa. Nel gruppo aumentano i mototuristi attivi e l’organizzazione inizia a crescere consistentemente.

Nel 1985 Maurizio ed Eros partecipano ad un raduno Ducati tra le montagne del trentino; solo tedeschi e loro due unici italiani! La filosofia di questi incontri li cattura immediatamente; grandi curve di giorno e dalle sette di sera con i piedi sotto il tavolo a parlare di valvole, pistoni, cambio, frizioni, ecc.
Con il presidente del Ducati Club München, Wolfgang Göbel, viene fatto un gemellaggio fra i due Club e ad ottobre ‘85 viene organizzato il primo raduno in Valle San Liberale dove confluiscono un gran numero di teutonici a cavallo dei bicilindrici italiani.
La realtà motociclistica internazionale collegata alle moto Italiane di grossa cubatura è interessante e si sente la necessità di un nome portabandiera. Dino Merlo, sfogliando una copia di “Motociclismo”, nota la didascalia che parla del mitico Pompone e del suo inconfondibile sound vicino al motore di una Ducati 900 SS a coppie coniche … eccoci!
La denominazione motoclub non è ricercata e quindi si decide all’unanimità che POMPONE sarà il nuovo cavallo di battaglia per le imprese a venire di questo manipolo di appassionati.

Con la Ducati si scopre un mondo vivo e interessante. I primi contatti con la fabbrica sono stupendi, visite in azienda e motoincontri in Valle. A sostegno del crescente interesse per il marchio di Borgo Panigale il Pompone diventa “Ducati Pompone Italia”, andando a coprire quasi tutte le attività a livello nazionale e allargando gli orizzonti a tutti gli altri Club Ducati esistenti.

L’amicizia che lega il Pompone a Claudio e Gianfranco Castiglioni, titolari del Cagiva Group, permette al Club di avere a tutte le feste ed eventi almeno uno dei due fratelli Castiglioni oltre ai piloti della loro scuderia Ducati/Cagiva quali: Lucchinelli, Falappa, Roche, Lawson, Kocinski, Fogarty e tanti altri, una tradizione molto apprezzata e che si rinnova ogni anno.
Oltre alle Ducati in Valle San Liberale arrivano anche le Laverda, d’altra parte Breganze dista solo 40 km. Iniziano gli incontri dedicati alle bi/tricilindriche vicentine con partecipazione quasi esclusiva di stranieri che arrivano in zona con voglia di conoscere altri appassionati laverdisti, alla ricerca di ricambi o di cose rigorosamente made in Breganze e si godono una vacanza a tema moto. Per loro viene creata la sezione di aggregazione Laverda Club Pompone.
L’entusiasmo dei sostenitori per le interessanti attività porta il numero degli associati oltre quota 1700 e i giornali del settore dedicano interi articoli a questo grande movimento, il Pompone.

Nel 1995 si festeggiano i dieci anni del Pompone con il primo “Raduno Mondiale Ducatisti”, grande partecipazione e crescita dello spirito pomponiano. Cinque anni dopo si ripete l’evento mondiale e il Ducati Pompone Italia per festeggiare i suoi quindici anni di vita nel 2000 organizza la “Bike Week”, una settimana dedicata al mototurismo e alla moto Italiana con momenti culturali squisitamente locali culminata il sabato con rombante e pacifica invasione da parte di 400 Pomponi del centro storico di Asolo e successiva seratona straripante in Valle.
Le aziende sono commerciali ma i cuori sono umani e in collaborazione con la MV Agusta dei sempre attivi Castiglioni l’organizzazione Pompone sfida la sorte e riesce a mettere come primo premio della lotteria di beneficenza una MV 750 F4. Una serata storica per l’entusiasmo delle centinaia di motociclisti.

Nel frattempo la vicina Aprilia comincia a produrre moto di grossa cilindrata e il direttivo Pompone non poteva mancare nel creare la sezione Aprilia Club Pompone eleggendo il “Motowinter” quale raduno di riferimento. Patron Ivano Beggio e il suo staff trovano nel popolo del Pompone un punto di riferimento per confronti, chiacchiere e piacevoli serate a tema Aprilia.

Nel 1999, vista la consistenza numerica e la dedizione al motociclismo, il Pompone viene invitato a creare il Motoclub Pompone affiliato alla Federazione Motociclistica Italiana.

Il movimento del Pompone continua ad organizzare annualmente eventi, motoincontri, uscite in pista, visite alle aziende, viaggi e serate. Ricordiamo la mitica serata del 2003 a Pedavena con Ivano Beggio e il team Aprilia alla grande.
Nel 2005 per i festeggiamenti dei 20 anni del club Pompone viene organizzata la “MIF”, ovvero “MOTO ITALIANE IN FESTA - Uomini, Aziende e Marchi Italiani”. Nel parco e nella birreria Pedavena migliaia di motociclisti europei, quasi tutti su mezzi italiani, hanno l’opportunità di incontrare gli uomini delle aziende e i big del motociclismo. Tutti i marchi italiani attuali e storici espongono e fanno anche sentire la voce dei loro gioielli. Una giornata memorabile e di grande riconoscimento per la profonda passione motociclistica dei Pomponi.

Corrono gli anni e si susseguono visite alle fabbriche per capire e stimolare, uscite in pista per divertirsi e imparare, giri e feste per vivere on the road.
Gli eventi motociclistici sono sempre uno spunto per delle trasferte importanti. Il centenario del TT nel 2007 porta un folto gruppo di Pomponi nell’isola dei motociclisti. Nel 2008 un viaggio aereo, ma con spirito da 2 ruote, per assistere ad una delle ultime gare stradali, la North West 200 in Irlanda del Nord. Altra trasferta aerea nel 2009 per assistere alla prova SBK di Portimao in Portogallo.

Il 2010 è l’anno dei festeggiamenti per il 25° anniversario dalla fondazione del Pompone. Anche in questa occasione, a Pedavena viene occupato il parco per la grande festa dedicata agli Uomini, Aziende e Marchi del mondo della moto Italiana. Il parcheggio della birreria è gremito di moto Italiane con tutte le targhe europee, ci sono proprio tutti i marchi, presenti e attivi o passati, del motociclismo Italiano. Noti capitani d’industria e disegnatori si mescolano a piloti famosi del mondiale SBK o della domenica.

Un altro lustro passa veloce. I Pomponi continuano a partecipare al MotoWinter che ogni anno con l’ultima domenica di gennaio inizia a far scaldare i motori. Grande impegno anche con molti incontri denominati Pompone_Cultura, dove i Pomponi hanno l’opportunità di entrare in contatto con diverse realtà culturali, non sempre solo motociclistiche. Abbondanza di giornate libere in pista, di motosgassate visitando valli, località e tante strade minori. Resuscitato il Ducati Day dopo un periodo di assenza, qualche viaggio più organizzato e sempre tanti momenti per stare insieme, in moto o con le gambe sotto la tavola.

Nel 2015 arriva il 30mo anniversario del Club Pompone e viene festeggiato con la colonna sonora di marmitte e cilindri tuonanti nella sede di Valle San Liberale, dove tutto è nato. Presenza sincera di amici di lunga data, di moto e di lunghi chilometri per celebrare una vita di passione motociclistica targata Pompone. Rimane epico il duetto tra la mitica Lidia di Borgo Panigale e il Boss che improvvisano e cantano di fronte al popolo Pomponiano.

Passano per la sede piloti, scrittori di strada, nuovi giramondo e capitani dell’industria motociclistica Italiana come Ivano Beggio fondatore e patròn di Aprilia nei suoi anni migliori che, dopo il meeting revival e la sua successiva scomparsa, continua a ritornare nel cuore degli affezionati al marchio che annualmente si trovano in Valle. La moto viene vissuta non solo sull’asfalto ma anche sulla terra con la splendida esperienza della ‘Di Traverso school’, quando si parla di controllo della derapata. Dal 2015 al 2018 ricorrono i 100 anni dalla 1° guerra mondiale e un trittico in onore e alla ricerca della conoscenza porta i Pomponi sui luoghi degli avvenimenti nei relativi anni a un secolo di distanza, con spiegazioni e osservazioni per comprendere veramente. Altopiano di Asiago, Carso, Piave-Monte Grappa sono dei libri aperti, lì per essere letti e capiti profondamente.

In questi anni si conclude un percorso storico-culturale del motociclismo e vengono portate a chiusura le due aA.S.D. che avevano gestito la parte burocratica di un club presso la FMI e come gruppo sportivo amatoriale. Gli anni che passano richiedono sempre una costante evoluzione per essere attuali e il direttivo del Pompone decide un abbattimento degli onerosi compiti gestionali di Club ufficiali, per rinnovarsi in veste più dinamica e meno contabile e per mantenere sempre lo stesso spirito e energia.

Il Pompone nel 2020, motivato come sempre a correre con molti amici sulle strade e piste del mondo, ha dovuto di colpo “pinzare violentemente e parcheggiare le moto” quando l’inaspettata pandemia del Covid-19 ha bloccato il mondo nelle proprie case. Tutti i programmi sono stati cancellati, tra cui la festa per i 35 anni del Pompone. La speranza, la fiducia e la volontà sono sempre molto presenti per ritornare a vivere questa grande realtà votata al motociclismo a 360° del POMPONE TEAM ITALIA che contraddistingue “IL PIU’ FAMOSO CLUB DELLA MOTO ITALIANA”. Non si tratta solo di guidare una moto, ma di una filosofia…