Imasaf: tecnologia e passione
IMASAF: ovvero le marmitte made in Italy, made in Veneto. Marmitte che escono in plotoni di 7000 al giorno, da un campo base esteso su 50.000 metri quadri (coperti). In uno stabilimento che è palesemente a norme con tutto, ci sono regole da rispettare, percorsi da seguire. Il nostro anfitrione si impegna a farcele notare, per la nostra sicurezza. Mille cartelli avvisano di tutti i pericoli di una industria che lavora i metalli... e mi fa sorridere il cartello “vietato fumare” in un posto che costruisce tubi per farci passare dentro... dei fumi! Lo stabilimento è un via vai di carrelli elevatori, mi viene garantito che il limite di velocità di 10 Kmh viene rispettato, e che non c’è competizione tra gli incaricati (davvero?). IMASAF ha una produzione immensa. Ci viene mostrato tutto: dal pezzo di metallo, fino all’impianto di scarico completo. È interessante vedere uomini e macchine al lavoro assieme: cura umana e precisione dei robots. Molti vogliono approfondire, e porgono domande anche estremamente tecniche. La visita prosegue: dal taglio e gestione metalli, fino alla vera e propria costruzione degli impianti di scarico. Sezione saldature, dove ci sono due motivi di vanto della realtà veneta: il complesso ed invidiato sistema di saldatura robotizzato, e quello umano, dove addetti esperti si occupano di un lavoro artigianale per serie limitate, realizzato nel bel mezzo di una realtà industriale avanzata. Questo avvalorare la mano dell’uomo, in mezzo ad un tripudio di robots, è lodevole, ed è un concetto che si legge sulla faccia dei dipendenti. Un ambiente che ispira passione ed armonia, un ambiente dove sembra che ogni dipendente ami lavorare nel posto a lui assegnato. Si arriva al magazzino. Metri e metri di scaffali, infiniti modelli e tipi di prodotto catalogati, pronti alla consegna. Uno spazio immenso, senza limite, dove ancora una volta uomo e macchina convivono. Ci sono brevetti interessanti in IMASAF, unici, come ad esempio il filtro anti particolato lavabile. Impianti di scarico creati per gestire l’eterno problema dei motori: l’inquinamento ed il suono. Impianti di scarico che spesso sono ignorati, ma che sono colonna portante di un veicolo fedele alle omologazioni moderne (siamo arrivati a supporre che prima IMASAF fa la marmitta e poi ci si costruisce attorno la vettura). Molti di noi, però, costruirebbero una vettura attorno all’impianto di scarico esposto in reception, ovvero quello di un’auto di Formula 1 (Benetton ai tempi di Fisichella), un autentico capolavoro. Rituale fotografico, scherzi, battute, camminata veramente lunga (andata e ritorno): due ore abbondanti di passione e cultura industriale (www.imasaf.it).
Luca Zakk