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HOTEL & OSTERIA RISTORANTE "MATHIS"

Viale G. Matteotti 68
29017
Fiorenzuola d’Arda
Piacenza

Tel.

0523 943800

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RIZZI DAVIDE > anno 1969
Prima esperienza a motore, guidare i motorini vecchi molto prima della patente (Guzzino 1965), partecipando a gare di regolarità organizzate dal mio papà Raffaele. Da quando sono salito su una moto, è stato amore. La mia prima moto è stata un Fantic 50 trial del 1982 usato, un regalo dei miei genitori, ma ogni moto mia successiva moto è stata sempre un grande regalo che mi sono fatto.
Con i miei amici il pomeriggio di Pasqua con motorini truccati andavamo da Fiorenzuola a Chiavari per strade normali. Ci chiamavamo i “motociclomuniti” e il paese si radunava per vederci partire in sella alle nostre “custom” 50 c.c. ante litteram! Lo abbiamo fatto per 10 anni, dai 18 ai 28 anni. Era un vero sballo. Noi siamo tutti cresciuti in sella ad una moto.
La moto per noi era la libertà di lasciarsi Fiorenzuola alle spalle e raggiungere luoghi e ragazze lontane. Per me la moto è un modo di viaggiare (con il vento tra i capelli) e anche una grande passione da collezionare. La mia collezione si articola su due filoni:
1) le bisnonne: moto costruite tra gli anni 1910 e 1935, questo tipo di moto mi piace conservato ”come mamma le ha fatte” ruggine e segni del tempo sono per me segni di grandissimo fascino; 2) le moto della mia gioventù: sono nato nel 1969 e amo tutte le moto da regolarità soprattutto degli anni 1980.
Colleziono quelle che ho avuto, ma soprattutto quelle che avrei voluto avere!
Quando non sono all’Hotel&Osteria mi trovate in compagnia della mia famiglia motorizzata, 30 moto e 10 macchine inclusa una Mathis del 1929, acquisita nel 1960.
Di avventure ne potrei raccontare tante ma ve ne racconto tre:
1) il viaggio di nozze: in sella ad una Africa Twin del 1997 comprata incidentata da un amico e mai provata, bauli di latta chiusi con le forcine dei capelli, salpati da Genova sotto la neve, arrivati a Tunisi che la moto non partiva, io e mia moglie abbiamo percorso in 21 giorni di gennaio quasi 5 mila km di strade, piste, deserto, oasi, abbiamo mangiato in tende beduine, inseguito pastori di cammelli, bevuto il the nel deserto (nel castello del celebre film), fatto bagni in terme romane dimenticate, dormito e mangiato in alberghi ghiacciati, per un totale di 42 polli (e bevuto nessuna BIRRA!).
2) in CIAO 1985 Piaggio a Stoccarda. Con un ciao verde pisello comprato ad un mercatino, sono partito per andare a vedere la competizione di MTB di un mio amico (Marco Aurelio Fontana). Lo Spluga con un ciao, vuol dire pedalare e poi camminare e spingere ma soprattutto smadonnare, per fortuna mi ha caricato il panettiere di Stuetta (io e il mio CIAO in mezzo a ceste di pane). Dopo 4 giorni di pura goduria ai 40 all’ora, sono arrivato a destinazione. Mi sono goduto qualche birra, una bellissima gara ed ho regalato il motorino in cambio di una MTB!
3) ho ripetuto la stessa esperienza l’anno dopo con una Harley Davidson VLA del 1945 presa a Imola. L’anno successivo invece con una Rene Gillet 1000 del 1935 ed una affettatrice sono andato a trovare degli amici a Parigi. Volevo portargli la nostra coppa piacentina DOP ma sapendo che non avevano l’attrezzatura giusta, mi sono messo l’affettatrice nel sidecar e sono partito!
Macchine d’epoca vale, come altro hobby? A me piace tutto quello che sa di ruggine e di benzina. Se molto vecchio (anteguerra) meglio! Forse è una malattia, ma per me è una grande passione.
Sono nato in un ristorante, cresciuto in una cucina, ho frequentato la scuola alberghiera come sbocco naturale ed ho sempre lavorato nel ristorante di casa. Ho fatto tutte le tappe, da lavapiatti della Lina (la vecchia cuoca a cui devo tutto che so), a chef, a manager. Ora purtroppo non ho più tempo per dedicarmi alla cucina, solo il martedì metto il grembiule e dirigo la produzione della pasta fresca che per noi è più di una tradizione! Per il resto devo gestire l’ Hotel, l’Osteria e cercare vecchie moto!
Il locale si è chiamato domus fino al 2000 l’anno in cui con due soci lo abbiamo rilevato e abbiamo deciso di chiamarlo Mathis, dal nome della prima macchina d’epoca (ma noi in casa diciamo “vecchia”) della famiglia Rizzi. Il Domus lo aveva costruito mia nonna, rimasta vedova con 4 figli, nel 1952. Era l’hotel più moderno della provincia. Nella mia hall ho la Medaglia D’oro che l’ente provinciale per il turismo le aveva conferito. Penso di avere preso da lei il coraggio di credere nelle proprie possibilità e di avere una propria visione di futuro. Che donna! Qualche anno dopo il 2000 ho deciso di continuare da solo. Da allora l’hotel e il ristorante sono dedicati completamente alla mia passione. Foto di macchine d’epoca dietro ogni letto, moto, motorini, pezzi di motore un po’ ovunque.
Questo è l’unico locale che avuto, Io chiamo il “Mathis” casa. In effetti è qui che sono cresciuto, ed è qui che passo molto del mio tempo e spendo molte delle mie energie.
Un sogno ce l’ho, voglio fare la Parigi-Dakar. Ma non lo dico al passato. Chissà magari un giorno!
Sono sposato da 15 anni. Mia moglie non lavora con me, ma quando può mi dà una mano. Lei è quella che resta a curare casa, ragazzi e Mathis quando prendo su una moto e ne combino una delle mie. Abbiamo due ragazzi, Margherita di 15 anni e Raffaele di 8 anni. Per ora nessuno è motociclista, il piccolo fino a poco fa aveva proprio paura della moto,ora sta prendendo confidenza e Babbo Natale gli porterà un bel motorino, che dovrà essere vintage.
HOTEL & OSTERIA “MATHIS”